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MATERIALI E METODI

Le prove sono state svolte negli impianti presenti nel complesso minerario di S. Barbara - Cavriglia (AR) di proprietà dell’ENEL.

Si è operato in impianti sia puri (farnia, rovere) che misti (farnia, ontano, frassino): nello specifico sono state predisposte 24 particelle sperimentali della superficie media di circa 2200 m2 ciascuna.
 

Caratteristiche degli interventi

Caratteristiche morfologiche del territorio - Gli impianti erano tutti disposti in zone particolarmente comode, servite da adeguata viabilità, prive di accidentalità e con pendenza ascrivibile alla prima classe (0-20%) escluse poche eccezioni.

Tipo di diradamento - Le particelle sperimentali sono state diradate con due criteri diversi: diradamento selettivo, scegliendo le piante da rilasciare (5 aree; asportando il 30-40% delle piante presenti), diradamento predeterminato o geometrico a file o diagonali (19 aree; con asportazione del 40-50% in numero delle piante).

Manodopera impiegata - I lavori sono stati eseguiti da manodopera agricola con precedente esperienza in tali lavori.

Sistema di lavoro - Si sono adottati due sistemi di lavoro: il TLS (Tree Lenght System) ovvero del fusto intero e lo SWS (Short Wood System) ovvero del fusto depezzato. Il primo sistema di lavoro prevede l’abbattimento e la sramatura ed eventualmente un parziale allestimento delle piante sul letto di caduta, l’esbosco del fusto intero o comunque in pezzi lunghi. La sezionatura finale alle dimensioni commerciali avviene all’imposto. Nello SWS invece tutte le fasi di allestimento (sramatura e depezzatura) avvengono sul letto di caduta e viene esboscato l’assortimento legnoso già nelle sue dimensioni commerciali.

Assortimenti ricavati - Dal materiale utilizzato sono stati ricavati due assortimenti diversi: legna da ardere, dal materiale più minuto, e tronchetti da lavoro, da quello di dimensioni maggiori (diametro maggiore di 14 cm) e meglio conformato. Nelle particelle in cui è stato applicato lo SWS è stata ricavata unicamente legna da ardere.

Abbattimento ed allestimento - L’abbattimento e allestimento sono stati effettuati da operatori dotati di motosega. Il lavoro in ognuna delle particelle è stato svolto da un operatore che ha lavorato individualmente in modo autonomo.

Esbosco - Per l’esbosco è stato impiegato un trattore articolato corredato di un verricello, nel caso dell’esbosco dei fusti interi (TLS) o di gabbie per l’esbosco della legna da reder (SWS). La squadra di lavoro era composta da un trattorista e da un aiutante, una terza persona all’imposto allestiva il materiale esboscato.

 

Rilievi effettuati

Volumi - In collaborazione con il personale dell’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo (CRA-ISSAR) sono stati eseguiti i rilievi dendrometrici delle particelle prima del diradamento; contestualmente sono state individuate le piante da abbattere. Successivamente le piante abbattute sono state cubate per sezioni, in tale maniera si è potuto risalire al volume di ogni singola pianta ed al volume complessivo di legname lavorato per ogni singola particella.

Tempi di lavoro - I lavori sono stati seguiti nella loro completezza rilevando i tempi di lavoro delle singole operazioni e quelli dei vari operai ed i volumi di legname abbattuto ed esboscato.
Il rilievo dei tempi di lavoro è stato effettuato seguendo il metodo del “rilievo separato delle fasi di lavoro” utilizzando una tabella di cronometraggio e schede appositamente predisposte, evidenziando i tempi netti e morti. I tempi di lavoro, messi in relazione con i volumi lavorati e con le condizioni operative (tipo di diradamento, dimensioni delle piante, distanze di esbosco), hanno fornito dei valori di produttività facilmente estendibili a condizioni di intervento similari.

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